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sabato 17 ottobre 2015

"Osanazuma - Māpuru no jikenbo" di U-Jin


Autore: U-Jin
Anno di pubblicazione: 2009
Numero di volumi: 2
Edizione consultata: Business Jump Comics
Editore: Shūeisha

Che fine ha fatto il buon vecchio U-Jin? Da diversi anni mi rivolgo sempre la stessa domanda, senza mai a trovare una buona risposta. Cosa ne è stato di quell’autore, così irriverente e sfacciato, che aveva stregato milioni di lettori tra gli anni Ottanta e Novanta? In tutta sincerità faccio fatica a riconoscere lo U-Jin d’un tempo nello U-Jin di oggi. Il sentore che qualcosa stesse cambiando – quantomeno a livello stilistico – si avvertiva già nei capitoli finali di Sakura Tsūshin (Sakura Mail, 1995-2000), per poi trovare conferma in opere decisamente trascurabili come Peach! (2000-03) e Gakuen tengoku (Il paradiso scolastico, 2003-05). La delicatezza e il sottile erotismo delle protagoniste di Angel (1988-93) e Kōnai shasei (Ritratti scolastici, 1989-91) avevano lasciato posto alla spregiudicatezza quasi kawaii di alcune giovani lolite, pericolosamente sempre più moe. Per fortuna, nel 2007 U-Jin aveva rispolverato uno stile più realistico che in parte ricordava quello di inizi carriera. In cerca del sostegno del suo vecchio pubblico, U-Jin si era impegnato a realizzare i seguiti di alcune delle sue serie più famose (Angel; Sakura Tsūshin; Kōnai shasei), senza però riuscire a bissarne il successo. In quegli stessi anni, quasi in sordina, veniva alla luce un curioso esperimento dal titolo Osanazuma – Māpuru no jikenbo (Una giovane moglie – I casi di Miss Marple, 2009-11), pubblicato a puntate sulla rivista «Business Jump».

Trama
Tsukimi è una giovane universitaria da poco sposatasi con Taiyō, un poliziotto della squadra omicidi. La coppia – come direbbero i giapponesi – è sempre in modalità “rabu rabu” (love love) e la differenza d'età tra i due (lei diciannove anni e lui trentanove) non rappresenta un ostacolo alla loro felicità. Il lavoro di Taiyō è l’unica minaccia alla loro vita coniugale: i pochi momenti di intimità vengono bruscamente interrotti e vanificati dai continui casi di omicidio. Taiyō non può fare altro che accorrere sulla scena del crimine, mentre Tsukimi rimane da sola a casa. La giovane sposa, però, non riesce a stare con le mani in mano e pur di riabbracciare il marito inizia a indagare su ciascun caso. Una volta scoperto il colpevole, invia un messaggio anonimo a Taiyō firmandosi Miss Marple: il caso si risolve e la coppia può finalmente abbandonarsi ai piaceri dei sensi.
Considerazioni
Il manga di U-Jin (n.1959) si compone di quindici episodi strutturati in maniera molto simile. In teoria, basterebbe leggerne soltanto uno per farsi un'idea precisa: nessuna variazione nel plot, nessuno sviluppo nella trama, nessuna evoluzione nei personaggi. Sembra che U-Jin voglia ancora continuare a divertirsi (oltretutto il suo soprannome significa proprio “l’uomo che si diverte”), senza prendersi troppo sul serio. Va benissimo realizzare storie per puro divertimento, va benissimo stuzzicare la fantasia del lettore attraverso le nudità della protagonista… eppure, U-Jin potrebbe essere un autore di ben altro calibro. Ti fa quasi rabbia che un artista dotato come lui si limiti a disegnare storie di poco spessore come questo Osanazuma – Māpuru no jikenbo. La storia è ripetitiva, i crimini vengono risolti nel giro di pochissime pagine e Tsukimi, giovane alter ego della Miss Marple di Agatha Christie, è troppo stereotipata per far breccia nel cuore dei lettori. Peccato, perché U-Jin, quando vuole, sa disegnare proprio bene.



v  Il manga è stato tradotto in lingua italiana dai tipi della Goen con il titolo: Gli strani casi della signora Marple (2 voll.)

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