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domenica 4 ottobre 2015

"Aiueo boy" di Koike Kazuo, Ikegami Ryōichi e Matsuhisa Takahito


Autori: Koike Kazuo, Ikegami Ryōichi, Matsuhisa Takahito
Anno di pubblicazione: 1973
Numero di volumi: 8
Edizione consultata: HMB - Hōmusha Manga Bunko
Editore: Shūeisha


Nonostante i genitori gliene proibissero la lettura, Hara Tetsuo (n.1961), il disegnatore di Hokuto no Ken (Ken il guerriero, 1983-88), era un bambino “affamato” di manga. Come spesso accade, però, i divieti e le restrizioni assumono i contorni di una conquista, di una sfida da accettare. E così, il giovane Hara cercava in tutti i modi di alimentare questa sua fame. Un giorno, mentre frequentava ancora le scuole medie, si era imbattuto accidentalmente in un manga prestatogli da un suo amico. Per la prima volta, era rimasto senza parole di fronte a un’opera dal realismo così crudo ed estremo. Quel fumetto era Aiueo boy di Koike Kazuo (n.1936) e Ikegami Ryōichi (n.1944). Senza dire nulla ai suoi genitori, Hara aveva comprato gli altri volumi e li aveva nascosti sotto il letto con le riviste erotiche. Quella serie era diventata per lui un feticcio, un manga da leggere e rileggere, ma soprattutto uno stile di disegno da imitare. Ikegami era ormai per lui un modello da seguire e una continua fonte di ispirazione. 
Trama
Hirose Miki è una giovane e ambiziosa fotografa molto richiesta dalle riviste scandalistiche. Durante una festa a base di sesso e droga, Miki riesce a scattare delle foto compromettenti che ritraggono personaggi di spicco del mondo della politica e dello spettacolo. Inconsapevole del guaio in cui si era cacciata, la ragazza si ritrova all’improvviso al centro di una spirale di orrore: viene violentata, fotografata durante lo stupro e minacciata. Non riuscendo a reggere allo shock, Miki si toglie la vita gettandosi dai piani alti di un grattacielo. Il suo fidanzato, Kuremi Takeo, non riesce a darsi a pace e cerca in tutti i modi di scoprire il motivo di un tale gesto. Quando finalmente trova altre copie di quelle famose fotografie, Takeo riesce a ricostruire i tasselli di quel puzzle. Nella sua mente non c’è spazio per il perdono, ma solo per la vendetta. Il suo obiettivo è smascherare e uccidere, davanti agli occhi del mondo, quegli uomini che lo avevano privato dell’amore.
Considerazioni
Aiueo boy è l’opera che segna la nascita della coppia Koike-Ikegami, la stessa che negli anni Ottanta darà alla luce opere come Kuraingu furīman (Crying Freeman, 1986-88) e Akai apiru (La colomba rossa, 1988-89). Eppure il destino di Aiueo boy è stato ben diverso, a metà strada tra l’oblio e l’esaltazione.
Sceneggiatura
Agli inizi della sua carriera, Koike aveva sceneggiato alcune serie unite da un unico comune denominatore: la vendetta. Si potrebbe perfino arrivare a parlare di una “trilogia della vendetta” composta da Kozure ōkami (Un lupo e il suo cucciolo, 1970), Shurayuki hime (Lady Snowblood, 1972) e Aiueo boy (1973). Nonostante le storie siano ambientate in contesti molto diversi (epoca Tokugawa; era Meiji e Giappone/America degli anni Settanta), sono tutte e tre molto simili nell’impostazione di base (la vendetta come filo conduttore) e perfino nella caratterizzazione dei protagonisti (taciturni, scaltri, abili con le armi o nei combattimenti corpo a corpo). Come spesso ci tiene a ricordare Koike, però, nel gekiga non sono le trame a far muovere i personaggi, ma, al contrario, sono i personaggi a far muovere le storie. In altre parole, il personaggio viene sempre prima della storia. Ecco perché nei manga da lui sceneggiati, è piuttosto difficile dimenticare i personaggi, un po’ meno le storie. Lo stesso vale anche per Aiueo boy, convincente su alcuni fronti, deludente su altri.
L’intera storia è suddivisibile in due archi narrativi ben distinti, il primo (l’antefatto; vol.1 e 2) ambientato in Giappone, il secondo (lo svolgimento e la conclusione; vol.3-8) in America. Dopo aver scoperto i motivi del suicidio di Miki, Takeo parte alla volta di New York con una valigia piena di soldi e con uno scopo ben preciso: incontrare un celebre produttore di Hollywood e convincerlo a riprendere la scena in cui lui si vendica dei suoi nemici. Le cose non vanno per il verso giusto e il nostro eroe sarà costretto a continui spostamenti (da New York a Los Angeles, da Hollywood a Las Vegas), in fuga dalla DIA e dai suoi sicari. Con la morte del produttore, si perde il focus della narrazione e il motivo della vendetta si trasforma in una caccia al topo. Perché Takeo continua a scappare? Qual è il suo prossimo obiettivo? Ogni episodio sembra essere l’ennesimo pretesto per raccontare storie in cui si intrecciano sesso e violenza, sopraffazione e malaffare, corruzione e vizio. Le scene di nudo, poi, sono per Koike essenziali, il perno attorno al quale ruota il gekiga: “Mostrare le nudità è prerogativa del gekiga. Il gekiga non racconta, mostra”. La sceneggiatura ostenta così  i suoi punti deboli, si ripete all’infinito e non porta il lettore da nessuna parte.
Che qualcosa non andasse nella trama, era chiaro persino ai due autori. L’avventura editoriale di Aiueo boy è stata, infatti, piuttosto travagliata. Pubblicato per la prima volta nel 1973 sulle pagine di «Shūkan gendai», viene ben presto trasferito su «Gekiga gendai» e infine su «Goro», dal 1975 al 1979. Con l’ultimo episodio pubblicato su «Goro» arriva al termine la collaborazione tra Koike e Ikegami, consapevoli entrambi di trovarsi ormai in un’impasse: la storia è a un punto morto, talmente ingarbugliata da essere ingestibile. La cosa migliore da fare è abbandonare il progetto. Cinque anni dopo, però, Koike ci ripensa e si interessa di nuovo allo sfortunato destinato di questo manga. I capitoli finali vengono pubblicati su «COMIC Gekiga Sonjuku» dal 1984 al 1985 e affidati alla mano di Matsuhisa Takahito (n.1949).
Disegni
Se Aiueo boy ha un fascino misterioso e ipnotico è tutto merito del lavoro svolto da Ikegami. Proprio perché pubblicato in un arco di tempo abbastanza ampio (1973-79), il lettore è in grado di osservare l’evoluzione dello stile di Ikegami: dal tratto ancora un po’ grezzo e sporco tipico delle opere degli esordi, a quello più conturbante e plastico dei suoi manga più famosi. Ikegami si mostra a suo agio sia nelle scene d’azione (dinamiche, veloci e di forte d’impatto) sia in quelle erotiche. La lezione dei grandi maestri del gekiga (Tatsumi Yoshihiro, Saito Takao, Satō Masaaki) è stata da lui assimilata e riproposta in una chiave moderna e accattivante, tesa a esalare il realismo delle scene e dei personaggi. I capitoli finali – quelli affidati a Matsuhisa Takahito – non reggono minimamente il confronto con Ikegami: lo stile di disegno, seppur gradevole, risulta anonimo e privo di fascino.
Dimenticavo...Cosa significa il titolo? Aiueo boy è l’ennesimo gioco di parole ideato da Koike sfruttando le diverse letture di tre sinogrammi: “ai” amore (), “ue” fame/sete (餓え) e “o” uomo (), in altre parole, Un uomo assetato d’amore. Proprio come Takeo. 


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