Autori: Koike Kazuo, Ikegami Ryōichi, Matsuhisa Takahito
Anno di pubblicazione: 1973
Numero di volumi: 8
Edizione consultata: HMB - Hōmusha Manga Bunko
Editore: Shūeisha
Nonostante i genitori
gliene proibissero la lettura, Hara Tetsuo (n.1961), il disegnatore di Hokuto no Ken (Ken il guerriero,
1983-88), era un bambino “affamato” di manga. Come spesso accade, però, i
divieti e le restrizioni assumono i contorni di una conquista, di una sfida da
accettare. E così, il giovane Hara cercava in tutti i modi di alimentare questa
sua fame. Un giorno, mentre frequentava ancora le scuole medie, si era
imbattuto accidentalmente in un manga prestatogli da un suo amico. Per la prima
volta, era rimasto senza parole di fronte a un’opera dal realismo così crudo ed estremo.
Quel fumetto era Aiueo boy di Koike Kazuo (n.1936) e Ikegami Ryōichi (n.1944). Senza
dire nulla ai suoi genitori, Hara aveva comprato gli altri volumi e li aveva
nascosti sotto il letto con le riviste erotiche. Quella serie era diventata per
lui un feticcio, un manga da leggere e rileggere, ma soprattutto uno stile di
disegno da imitare. Ikegami era ormai per lui un modello da seguire e una
continua fonte di ispirazione.
Trama
Hirose Miki è una giovane e ambiziosa fotografa molto richiesta dalle riviste scandalistiche. Durante una festa a base di sesso e droga, Miki riesce a scattare
delle foto compromettenti che ritraggono personaggi di spicco del mondo
della politica e dello spettacolo. Inconsapevole del guaio in cui si era
cacciata, la ragazza si ritrova all’improvviso al centro di una spirale di
orrore: viene violentata, fotografata durante lo stupro e minacciata. Non
riuscendo a reggere allo shock, Miki si toglie la vita gettandosi dai
piani alti di un grattacielo. Il suo fidanzato, Kuremi Takeo, non riesce a
darsi a pace e cerca in tutti i modi di scoprire il motivo di un tale gesto.
Quando finalmente trova altre copie di quelle famose fotografie, Takeo riesce a
ricostruire i tasselli di quel puzzle. Nella sua mente non c’è spazio per il
perdono, ma solo per la vendetta. Il suo obiettivo è smascherare e uccidere,
davanti agli occhi del mondo, quegli uomini che lo avevano privato dell’amore.
Considerazioni
Aiueo boy è l’opera che
segna la nascita della coppia Koike-Ikegami, la stessa che negli anni Ottanta darà
alla luce opere come Kuraingu furīman
(Crying Freeman, 1986-88) e Akai apiru
(La colomba rossa, 1988-89). Eppure il destino di Aiueo boy è stato ben diverso, a metà strada tra l’oblio e l’esaltazione.
Sceneggiatura
Agli inizi della sua
carriera, Koike aveva sceneggiato alcune serie unite da un unico comune
denominatore: la vendetta. Si potrebbe perfino arrivare a parlare di una
“trilogia della vendetta” composta da Kozure
ōkami (Un lupo e il suo cucciolo, 1970), Shurayuki hime (Lady Snowblood, 1972) e Aiueo boy (1973). Nonostante le storie siano ambientate in contesti
molto diversi (epoca Tokugawa; era Meiji e Giappone/America degli anni Settanta), sono tutte e tre
molto simili nell’impostazione di base (la vendetta come filo conduttore) e
perfino nella caratterizzazione dei protagonisti (taciturni, scaltri, abili con
le armi o nei combattimenti corpo a corpo). Come spesso ci tiene a ricordare
Koike, però, nel gekiga non sono le
trame a far muovere i personaggi, ma, al contrario, sono i personaggi a far
muovere le storie. In altre parole, il personaggio viene sempre prima della
storia. Ecco perché nei manga da lui sceneggiati, è piuttosto difficile
dimenticare i personaggi, un po’ meno le storie. Lo stesso vale anche per Aiueo boy, convincente su alcuni fronti,
deludente su altri.
L’intera storia è
suddivisibile in due archi narrativi ben distinti, il primo (l’antefatto; vol.1
e 2) ambientato in Giappone, il secondo (lo svolgimento e la conclusione;
vol.3-8) in America. Dopo aver scoperto i motivi del suicidio di Miki, Takeo
parte alla volta di New York con una valigia piena di soldi e con uno scopo
ben preciso: incontrare un celebre produttore di Hollywood e convincerlo a
riprendere la scena in cui lui si vendica dei suoi nemici. Le cose non vanno
per il verso giusto e il nostro eroe sarà costretto a continui spostamenti (da
New York a Los Angeles, da Hollywood a Las Vegas), in fuga dalla DIA e dai suoi
sicari. Con la morte del produttore, si perde il focus della narrazione e il
motivo della vendetta si trasforma in una caccia al topo. Perché Takeo
continua a scappare? Qual è il suo prossimo obiettivo? Ogni episodio sembra
essere l’ennesimo pretesto per raccontare storie in cui si intrecciano sesso e
violenza, sopraffazione e malaffare, corruzione e vizio. Le scene di
nudo, poi, sono per Koike essenziali, il perno attorno al quale ruota il gekiga: “Mostrare le nudità è prerogativa del gekiga. Il gekiga non
racconta, mostra”. La sceneggiatura ostenta così i suoi punti deboli, si ripete
all’infinito e non porta il lettore da nessuna parte.
Che qualcosa non andasse
nella trama, era chiaro persino ai due autori. L’avventura editoriale di Aiueo boy è stata, infatti, piuttosto travagliata.
Pubblicato per la prima volta nel 1973 sulle pagine di «Shūkan gendai», viene ben presto trasferito su «Gekiga gendai» e infine su «Goro», dal 1975 al 1979. Con l’ultimo
episodio pubblicato su «Goro» arriva
al termine la collaborazione tra Koike e Ikegami, consapevoli entrambi di
trovarsi ormai in un’impasse: la storia è a un punto morto, talmente
ingarbugliata da essere ingestibile. La cosa migliore da fare è abbandonare il
progetto. Cinque anni dopo, però, Koike ci ripensa e si interessa di nuovo allo
sfortunato destinato di questo manga. I capitoli finali vengono pubblicati su «COMIC Gekiga Sonjuku» dal 1984 al 1985 e
affidati alla mano di Matsuhisa Takahito (n.1949).
Disegni
Se Aiueo boy ha un fascino misterioso e ipnotico è tutto merito del
lavoro svolto da Ikegami. Proprio perché pubblicato in un arco di tempo
abbastanza ampio (1973-79), il lettore è in grado di osservare l’evoluzione dello
stile di Ikegami: dal tratto ancora un po’ grezzo e sporco tipico delle opere
degli esordi, a quello più conturbante e plastico dei suoi manga più famosi. Ikegami
si mostra a suo agio sia nelle scene d’azione (dinamiche, veloci e di forte d’impatto)
sia in quelle erotiche. La lezione dei grandi maestri del gekiga (Tatsumi Yoshihiro, Saito Takao, Satō Masaaki) è stata da
lui assimilata e riproposta in una chiave moderna e accattivante, tesa a
esalare il realismo delle scene e dei personaggi. I capitoli finali – quelli affidati
a Matsuhisa Takahito – non reggono minimamente il confronto con Ikegami: lo stile di disegno, seppur
gradevole, risulta anonimo e privo di fascino.
Dimenticavo...Cosa significa il titolo? Aiueo boy è l’ennesimo gioco di parole ideato da Koike sfruttando le diverse letture di tre sinogrammi: “ai” amore (愛), “ue” fame/sete (餓え) e “o” uomo (男), in altre parole, Un uomo assetato d’amore. Proprio come Takeo.
Dimenticavo...Cosa significa il titolo? Aiueo boy è l’ennesimo gioco di parole ideato da Koike sfruttando le diverse letture di tre sinogrammi: “ai” amore (愛), “ue” fame/sete (餓え) e “o” uomo (男), in altre parole, Un uomo assetato d’amore. Proprio come Takeo.
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