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lunedì 18 maggio 2015

“Mū-san” di Nikaidō Masahiro


Autore: Nikaidō Masahiro
Anno di pubblicazione: 2006
Numero di volumi: 1
Editore: Shinchōsha


È un vero peccato che un autore come Nikaidō Masahiro (n.1948) sia del tutto sconosciuto al di fuori del Giappone, anche se, a una più attenta valutazione, si riuscirà a comprendere il motivo di tale disinteresse. Non c’entra nulla il talento, ma soltanto l’appartenenza a un genere narrativo (il gag manga, o “manga umoristico”) non particolarmente apprezzato all’estero. A consacrarlo autore di nicchia, lontano perfino dagli stessi circuiti del manga umoristico di massa, ci hanno pensato poi le sue collaborazioni con le riviste letterarie. I suoi maggiori successi sono apparsi sulle pagine di «Shōsetsu shinchō», una rivista che negli anni ha ospitato, tra gli altri, i romanzi di Sakaguchi Ango (1906-1955) e Inoue Yasushi (1907-1991). Se già in Giappone, quindi, le sue opere sono lette e apprezzate da un pubblico adulto, più avvezzo alle riviste letterarie che non a quelle di fumetti, è comprensibile che in Occidente, dove il manga è sempre più spesso associato all’immagine di un lettore adolescente, non trovino spazio le sue opere.
Il suo nome rimane legato a Gokuraku-chō Icchōme – Yomeshūtome Jigokuhen (Distretto Paradiso – L’inferno tra suocera e nuora), anche se nella sua carriera spiccano altre opere, magari meno corrosive e dissacranti, ma non per questo di minor interesse. Tra queste, è doveroso menzionare Mū-san (Il signor Mu), altro gag manga pubblicato sempre su «Shōsetsu shinchō». Il protagonista è un debosciato uomo di mezza età, in evidente sovrappeso, con capelli rasati e barba incolta di qualche giorno. Con un pensiero fisso nella testa (le donne e il sesso), se ne va in giro tutto il giorno con il solito completo a righe e un paio di geta.
La struttura narrativa è piuttosto semplice e gli episodi si concludono nel giro di pochissime pagine: il signor Mu passeggia, incontra una donna e s’intrattiene fisicamente con lei. Sotto gli occhi del lettore sfilano studentesse, prostitute, casalinghe, commesse, vedove sconsolate, straniere, anziane e perfino “donne kappa”. Come se non bastasse, gli istinti sessuali del signor Mu sono così incontrollabili da portarlo ad accoppiarsi con qualsiasi cosa gli ricordi il corpo di una donna, dagli alberi alle piante, dai pilastri di una casa ai jizō di pietra[1]. Come nella migliore tradizione dei manga umoristici, i risultati saranno sempre inaspettati ed esilaranti, spesso legati a giochi di parole, incomprensioni e dialoghi surreali. Bisogna aggiungere, però, che il signor Mu non è quel tombeur de femmes che vuol far credere: più volte viene deriso dalle donne per la sua poca prestanza, altre per le sue défaillance, altre ancora per la “celerità” nel rapporto. Nikaidō Masahiro ci offre ritratti femminili quanto mai variegati e attraenti: donne avide, ingenue, meschine, calcolatrici, capricciose, smaniose, schiette ma anche materne. In uno spassoso episodio senza alcun dialogo, il signor Mu consola un compagno di squadra dopo una sconfitta con una mano sulla spalla; sarà poi una donna a consolare il signor Mu al termine di un rapporto sessuale non particolarmente soddisfacente. E lo farà anche lei con una mano sulla spalla. Nell’aria si respira il titolo dell’episodio: Donmai, ovvero “don’t mind”, “non importa”.
Un volume ironico, a tratti cinico e politicamente scorretto.




[1]  Statue di pietra della divinità tutelare di bambini e viaggiatori. 

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