Autore: Yamazaki Mari
Anno
di pubblicazione: 2006
Numero di volumi: 1
Edizione
consultata:
Wide KC KISS
Editore: Kōdansha
Quando si
nomina l’Italia, uno straniero è portato a pensare alla pizza e agli spaghetti,
alla fama di playboy del maschio italico e al gusto raffinato per la moda. In
poche parole, l’immaginario comune tende a idealizzare l’Italia come un paese
in cui convivono compostezza ed eleganza, buona cucina e paesaggi mozzafiato.
Non che questo sia del tutto inesatto, ma cosa succederebbe se questo idilliaco
quadretto si dovesse dissolvere all’improvviso? Cosa osserverebbero quegli
occhi che incautamente si ritroverebbero faccia a faccia con il rovescio della
medaglia?
Ebbene,
è quello che ci racconta Yamazaki Mari (n.1967), l’autrice del celebre Thermae
Romae (id. 2008-13), nel
suo Mōretsu! Itaria Kazoku (Una travolgente famiglia
italiana!), manga pubblicato in Giappone nel 2006. Partendo da alcune
vicissitudini personali, l’autrice racconta con grande ironia la quotidianità
di una ragazza giapponese sposata con un ragazzo italiano: la famiglia di lui,
gli amici, le feste, i viaggi di gruppo e naturalmente la cucina, alla quale la
Yamazaki dedica anche un altro interessante volume dal titolo Sore de
wa sassoku Buonappetito! (Mettiamoci a tavola! Buon appetito!, 2008).
In ogni episodio (otto pagine per ciascuno dei quindici capitoli), l’autrice/protagonista si ritrova catapultata nella dura realtà quotidiana dell’Italia di oggi e la osserva non da semplice turista di un viaggio mordi e fuggi, ma da straniera che, perplessa, si interroga sui comportamenti del popolo italico. Si inizia con il ritratto del fidanzato, tanto educato e raffinato che persino gli italiani stessi faticano a riconoscere come loro connazionale, per continuare, poi, con i vari comprimari: il suocero in pensione che si diletta in nuove invenzioni (ingegnose ma molto spesso inutili); la suocera che comanda a bacchetta il marito e che non mostra pietà quando si tratta di dover uccidere una gallina; la nonna materna con la radiolina perennemente accesa; quella paterna, invece, à la page e sempre impeccabile nell’abbigliamento, e infine la cognata, bella quanto irascibile. Nulla sfugge allo sguardo indagatore della Yamazaki che non si ferma davanti a nulla, né alla sfrontatezza delle ragazze italiane, né al comportamento da burikko (ragazze che si fingono amabili, dolci, apparentemente sprovvedute, per fare colpo sugli uomini) delle sue connazionali. Ciò che colpisce maggiormente il lettore medio (o almeno quello italiano) è la familiarità con quegli ambienti e quei comportamenti, come se ci fosse una parte di ciascuno di noi o di un nostro conoscente in uno dei personaggi. Imperdibili alcuni episodi come il viaggio in Giappone della suocera con tanto di amiche al seguito: le vediamo intrappolate nei tornelli di uscita della metropolitana di Tōkyō; imbarazzate per la propria nudità da esibire alle terme ma non di fronte a quella degli altri; esigenti fino all’inverosimile con una parrucchiera giapponese e, ovviamente, assetate di shopping e non tanto di cultura.
In ogni episodio (otto pagine per ciascuno dei quindici capitoli), l’autrice/protagonista si ritrova catapultata nella dura realtà quotidiana dell’Italia di oggi e la osserva non da semplice turista di un viaggio mordi e fuggi, ma da straniera che, perplessa, si interroga sui comportamenti del popolo italico. Si inizia con il ritratto del fidanzato, tanto educato e raffinato che persino gli italiani stessi faticano a riconoscere come loro connazionale, per continuare, poi, con i vari comprimari: il suocero in pensione che si diletta in nuove invenzioni (ingegnose ma molto spesso inutili); la suocera che comanda a bacchetta il marito e che non mostra pietà quando si tratta di dover uccidere una gallina; la nonna materna con la radiolina perennemente accesa; quella paterna, invece, à la page e sempre impeccabile nell’abbigliamento, e infine la cognata, bella quanto irascibile. Nulla sfugge allo sguardo indagatore della Yamazaki che non si ferma davanti a nulla, né alla sfrontatezza delle ragazze italiane, né al comportamento da burikko (ragazze che si fingono amabili, dolci, apparentemente sprovvedute, per fare colpo sugli uomini) delle sue connazionali. Ciò che colpisce maggiormente il lettore medio (o almeno quello italiano) è la familiarità con quegli ambienti e quei comportamenti, come se ci fosse una parte di ciascuno di noi o di un nostro conoscente in uno dei personaggi. Imperdibili alcuni episodi come il viaggio in Giappone della suocera con tanto di amiche al seguito: le vediamo intrappolate nei tornelli di uscita della metropolitana di Tōkyō; imbarazzate per la propria nudità da esibire alle terme ma non di fronte a quella degli altri; esigenti fino all’inverosimile con una parrucchiera giapponese e, ovviamente, assetate di shopping e non tanto di cultura.
Lontano
anni luce dal tratto utilizzato per Thermae Romae, Una
travolgente famiglia italiana! si affida al modello del manga
umoristico (o «gag manga») con pochi dettagli nella composizione della
tavola, ma con un’attenzione morbosa per i volti dei personaggi e per le
esagerazioni delle loro espressioni. Dopotutto, ogni manga umoristico che si
rispetti deve necessariamente avere un cast di personaggi stravaganti che,
anche a costo di diventare delle macchiette, devono coinvolgere il pubblico ad
ogni loro ingresso in scena. E questo Mōretsu! Itaria Kazoku si
rivela una lettura stimolante e doppiamente divertente perché a
scriverlo è una ragazza giapponese, ma italiana d’adozione.
Si
segnala anche il blog personale dell’autrice all’indirizzo: http://moretsu.exblog.jp/



questo lo leggerei, mentre thermae romae non mi ispira affatto u_ù
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