Autore: Hagio Moto
Anno di pubblicazione: 1979
Numero di volumi: 1
Edizione consultata: Shōgakukan
bunko
Editore: Shōgakukan
L’allievo pallido girò attorno al gruppo e
si fece strada attraverso i proiettili.
Cercava Dargelos. Lo amava.
Questo amore era tanto più bruciante in
quanto precedeva la conoscenza dell’amore. Era un malessere vago ed intenso,
contro cui non esisteva alcun rimedio, un desiderio casto, senza sesso e senza
scopo.
Dargelos era il gallo della scuola.
Apprezzava quelli che lo sfidavano o che lo assecondavano. Orbene, ogni volta
che l’allievo pallido si trovava di fronte a dei capelli scompigliati, a delle
ginocchia ferite, a una giacca dalle tasche enigmatiche, perdeva la testa.[1]
L’allievo
pallido si chiama Paul e il suo sguardo è sempre alla ricerca di Dargelos.
Finite le lezioni, gli studenti si riversano sulle strade, Paul cerca Dargelos
e lo trova. Nel pieno dell’euforia scaturita da un’improvvisa battaglia con le
palle di neve, Dargelos colpisce in pieno petto Paul e l’allievo pallido cade a
terra privo di sensi.
Tra
le opere più famose e apprezzate di Jean Cocteau
(1889-1963), uno posto speciale lo occupa Les
enfants terribles (I ragazzi terribili, 1929), un breve romanzo scritto di
getto (in appena diciassette giorni) nella stanza di una clinica in cui era
ricoverato per disintossicarsi dall’oppio. Ma chi sono questi ragazzi terribili? Sono Elisabeth e
Paul, una sorella e un fratello che vivono con la madre malata in un
appartamento in Rue de Montmartre. Stanno sempre insieme, dormono nella stessa
stanza, vivono in simbiosi. Per i due, non esiste altro luogo all’infuori della
loro camera, un mondo di sogni, di allucinazioni e di giochi infantili. Poi ci sono Gérard, amico di Paul e da
sempre innamorato di Elisabeth, e Agathe, amica di Elisabeth e fin da subito
innamorata di Paul. In breve tempo, il quartetto rimane invischiato in una
complessa rete di liaisons dangereuses,
tra invidie, gelosie, sentimenti mai svelati e incomprensioni. Agathe non ha
occhi che per Paul, ma si convince (manipolata ad arte da Elisabeth) che il
ragazzo non l’ama e finisce per sposare Gérard; nel frattempo Paul realizza di
essersi innamorato di Agathe (ma solo perché il suo viso gli ricorda quello dell'amato Dargelos), ed Elisabeth, furiosa e gelosa, fa di tutto per
allontanarla da lui e lo convince che la ragazza è innamorata (ricambiata) di
Gérard. Il piano di Elisabeth ha successo: Gérard e Agathe si sposano e lei
rimane a fianco del fratello di cui è segretamente innamorata. Ancora una
volta, però, l’ombra nefasta di Dargelos - che sin dall’inizio si staglia
nitida, simile a una statua su una piazza innevata - compare all’improvviso e porta
scompiglio nelle vite dei due fratelli. Dargelos regala a Paul un veleno dalla
forma di una palla e lo mette in guardia sui rischi. Ma il richiamo al
pericolo, alla morte, alla passione che Paul ha sempre covato per Dargelos, lo
spingono a un gesto estremo. Se la prima “palla di neve” gli aveva soltanto
fatto perdere i sensi, questa seconda “palla di veleno” lo mette di fronte alla
terribile verità, alle manipolazioni della sorella e alla consapevolezza che il
suo amore per Agathe (peraltro ricambiato) è ormai ridotto a un sogno infranto.
Mentre Paul è agonizzante sul letto, Elizabeth lo osserva e impugna una
pistola. Perché al pari di un’amante che
ritarda il proprio piacere per attendere quello dell’amato, Elisabeth, un dito
sul grilletto, attendeva lo spasimo mortale del fratello, gli gridava di
raggiungerla, lo chiamava per nome, spiando il minuto splendido in cui si
sarebbero appartenuti nella morte[2].
E alla fine, la morte sopraggiunge per entrambi.
Pubblicato nel 1979 sulle pagine di «Shūkan Sebuntīn» («Weekly Seventeen), Osorubeki kodomotachi (I ragazzi
terribili) è una storia apparentemente “lineare”, ma che in realtà nasconde un
percorso “circolare”, scandito da due distinte scene altamente evocative che
aprono e chiudono la storia: la palla di neve che Dargelos lancia a Paul e
quella di veleno che gli regala tramite Gérard. Il filo conduttore del romanzo
è la presenza/assenza di Dargelos, la sua immagine che compare nei momenti di
maggiore climax emotivo (scandendo di fatto l’iter narrativo) e che si insinua
nella mente di Paul monopolizzandone i pensieri.
Ma allora, la versione a fumetti della
Hagio è l’ennesima variazione sul tema shōnen-ai
(lett. “amore tra ragazzi”) di una storia impossibile tra due adolescenti? La risposta
è no, a dispetto della grande popolarità raccolta dall’autrice nei primi anni
Settanta con siffatte storie, da 11gatsu
no gimunajiumu (Il ginnasio a novembre, 1971) a Tōma no shinzō (Il cuore di Thomas, 1974), fiore all’occhiello della
sua produzione. Nonostante ci fossero tutte le premesse per lasciar supporre un
simile sviluppo narrativo, la Hagio ha preferito affidarsi completamente al romanzo
di Cocteau, senza focalizzarsi su un tema specifico (la passione di Paul per
Dargelos), ma optando per una narrazione corale che potesse dar spazio a
ciascun personaggio. Hagio Moto sembra eclissarsi davanti a Cocteau e al suo
romanzo, ne mantiene però inalterato lo spirito e la struttura, evitando guizzi
narrativi e libere manipolazioni dell’ipotesto. In poche parole, non una “sua”
interpretazione del romanzo, ma una sua rielaborazione in chiave grafica. Il
risultato finale è una versione a fumetti impeccabile e di indubbio fascino
artistico, sontuosa ma non stucchevole, dettagliata e incisiva sia negli sfondi
che nei personaggi. Insomma, il
periodo artisticamente più felice della Hagio.

Davvero una recensione interessante, complimenti :)
RispondiEliminaSul tuo blog trovo sempre un sacco di spunti interessanti su "nuovi" manga da leggere.
Grazie tante per il messaggio, favole89.
EliminaFammi sapere poi quale tra i "consigli di lettura" ha incontrato i tuoi gusti! A presto!