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sabato 2 giugno 2012

"Osorubeki kodomotachi" di Hagio Moto



Autore: Hagio Moto
Anno di pubblicazione: 1979
Numero di volumi: 1
Edizione consultata: Shōgakukan bunko
Editore: Shōgakukan


L’allievo pallido girò attorno al gruppo e si fece strada attraverso i proiettili.
Cercava Dargelos. Lo amava.
Questo amore era tanto più bruciante in quanto precedeva la conoscenza dell’amore. Era un malessere vago ed intenso, contro cui non esisteva alcun rimedio, un desiderio casto, senza sesso e senza scopo.
Dargelos era il gallo della scuola. Apprezzava quelli che lo sfidavano o che lo assecondavano. Orbene, ogni volta che l’allievo pallido si trovava di fronte a dei capelli scompigliati, a delle ginocchia ferite, a una giacca dalle tasche enigmatiche, perdeva la testa.[1]

L’allievo pallido si chiama Paul e il suo sguardo è sempre alla ricerca di Dargelos. Finite le lezioni, gli studenti si riversano sulle strade, Paul cerca Dargelos e lo trova. Nel pieno dell’euforia scaturita da un’improvvisa battaglia con le palle di neve, Dargelos colpisce in pieno petto Paul e l’allievo pallido cade a terra privo di sensi.
Tra le opere più famose e apprezzate di Jean Cocteau (1889-1963), uno posto speciale lo occupa Les enfants terribles (I ragazzi terribili, 1929), un breve romanzo scritto di getto (in appena diciassette giorni) nella stanza di una clinica in cui era ricoverato per disintossicarsi dall’oppio. Ma chi sono questi ragazzi terribili? Sono Elisabeth e Paul, una sorella e un fratello che vivono con la madre malata in un appartamento in Rue de Montmartre. Stanno sempre insieme, dormono nella stessa stanza, vivono in simbiosi. Per i due, non esiste altro luogo all’infuori della loro camera, un mondo di sogni, di allucinazioni e di giochi infantili. Poi ci sono Gérard, amico di Paul e da sempre innamorato di Elisabeth, e Agathe, amica di Elisabeth e fin da subito innamorata di Paul. In breve tempo, il quartetto rimane invischiato in una complessa rete di liaisons dangereuses, tra invidie, gelosie, sentimenti mai svelati e incomprensioni. Agathe non ha occhi che per Paul, ma si convince (manipolata ad arte da Elisabeth) che il ragazzo non l’ama e finisce per sposare Gérard; nel frattempo Paul realizza di essersi innamorato di Agathe (ma solo perché il suo viso gli ricorda quello dell'amato Dargelos), ed Elisabeth, furiosa e gelosa, fa di tutto per allontanarla da lui e lo convince che la ragazza è innamorata (ricambiata) di Gérard. Il piano di Elisabeth ha successo: Gérard e Agathe si sposano e lei rimane a fianco del fratello di cui è segretamente innamorata. Ancora una volta, però, l’ombra nefasta di Dargelos - che sin dall’inizio si staglia nitida, simile a una statua su una piazza innevata - compare all’improvviso e porta scompiglio nelle vite dei due fratelli. Dargelos regala a Paul un veleno dalla forma di una palla e lo mette in guardia sui rischi. Ma il richiamo al pericolo, alla morte, alla passione che Paul ha sempre covato per Dargelos, lo spingono a un gesto estremo. Se la prima “palla di neve” gli aveva soltanto fatto perdere i sensi, questa seconda “palla di veleno” lo mette di fronte alla terribile verità, alle manipolazioni della sorella e alla consapevolezza che il suo amore per Agathe (peraltro ricambiato) è ormai ridotto a un sogno infranto. Mentre Paul è agonizzante sul letto, Elizabeth lo osserva e impugna una pistola. Perché al pari di un’amante che ritarda il proprio piacere per attendere quello dell’amato, Elisabeth, un dito sul grilletto, attendeva lo spasimo mortale del fratello, gli gridava di raggiungerla, lo chiamava per nome, spiando il minuto splendido in cui si sarebbero appartenuti nella morte[2]. E alla fine, la morte sopraggiunge per entrambi.
Pubblicato nel 1979 sulle pagine di «Shūkan Sebuntīn» («Weekly Seventeen), Osorubeki kodomotachi (I ragazzi terribili) è una storia apparentemente “lineare”, ma che in realtà nasconde un percorso “circolare”, scandito da due distinte scene altamente evocative che aprono e chiudono la storia: la palla di neve che Dargelos lancia a Paul e quella di veleno che gli regala tramite Gérard. Il filo conduttore del romanzo è la presenza/assenza di Dargelos, la sua immagine che compare nei momenti di maggiore climax emotivo (scandendo di fatto l’iter narrativo) e che si insinua nella mente di Paul monopolizzandone i pensieri.
Ma allora, la versione a fumetti della Hagio è l’ennesima variazione sul tema shōnen-ai (lett. “amore tra ragazzi”) di una storia impossibile tra due adolescenti? La risposta è no, a dispetto della grande popolarità raccolta dall’autrice nei primi anni Settanta con siffatte storie, da 11gatsu no gimunajiumu (Il ginnasio a novembre, 1971) a Tōma no shinzō (Il cuore di Thomas, 1974), fiore all’occhiello della sua produzione. Nonostante ci fossero tutte le premesse per lasciar supporre un simile sviluppo narrativo, la Hagio ha preferito affidarsi completamente al romanzo di Cocteau, senza focalizzarsi su un tema specifico (la passione di Paul per Dargelos), ma optando per una narrazione corale che potesse dar spazio a ciascun personaggio. Hagio Moto sembra eclissarsi davanti a Cocteau e al suo romanzo, ne mantiene però inalterato lo spirito e la struttura, evitando guizzi narrativi e libere manipolazioni dell’ipotesto. In poche parole, non una “sua” interpretazione del romanzo, ma una sua rielaborazione in chiave grafica. Il risultato finale è una versione a fumetti impeccabile e di indubbio fascino artistico, sontuosa ma non stucchevole, dettagliata e incisiva sia negli sfondi che nei personaggi. Insomma, il periodo artisticamente più felice della Hagio.



[1] Jean Cocteau, I ragazzi terribili, trad. di Giovanni Fattorini, BUR La Scala, Milano,1998, p.40.
[2] Jean Cocteau, I ragazzi terribili, Ibidem, p.156

2 commenti:

  1. Davvero una recensione interessante, complimenti :)
    Sul tuo blog trovo sempre un sacco di spunti interessanti su "nuovi" manga da leggere.

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    1. Grazie tante per il messaggio, favole89.
      Fammi sapere poi quale tra i "consigli di lettura" ha incontrato i tuoi gusti! A presto!

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