Autore: Tanaka
Ken
Anno di
pubblicazione: 1968
Numero
di volumi: 1
Edizione
consultata: Kōdansha
bunko
Editore: Kōdansha
“Voglio diventare al
più presto un essere umano!”
Nell’ottobre del 1968 la
televisione giapponese trasmetteva il primo episodio di una serie horror che
nel giro di pochi anni sarebbe diventata un cult: si trattava di Yōkai Ningen Bemu (Bem, il mostro umano), anime in 26
episodi prodotto per la Fuji Terebi. In contemporanea con la messa in onda (dal
7 ottobre del 1968 al 31 marzo del 1969) veniva pubblicato anche il manga a
firma di Tanaka Ken (n.1941), un mangaka con all’attivo alcune collaborazioni
con «Garo» e «Shūkan Shōnen
Magazine». In quegli anni, però, qualcosa era cambiato nell’industria
dell’intrattenimento. Con l’avvento della televisione e la nascita delle
riviste a fumetti settimanali (shūkanshi) si
assisteva anche al lento declino dei mensili (gekkanshi), fino
a quel momento indiscussi padroni del mercato e delle attenzioni dei bambini. «Bokura» era una
delle riviste che, nonostante le ragguardevoli vendite registrate sin dal primo
numero nel 1954, fu costretta alla chiusura nel 1969[1], schiacciata
dai ritmi frenetici della televisione (un episodio a settimana per ciascun
cartone animato) e dal boom dei settimanali. I nuovi media avevano di fatto
azzerato le lunghe attese dei mensili e diversificato l’offerta a fronte di una
sempre più crescente richiesta. Nel tentativo di non far chiudere la rivista, era
stata proposta la pubblicazione di un supplemento speciale da allegare a «Bokura», una
sorta di anello di congiunzione tra prodotti d’animazione e fumetto.
Incoraggiati dal successo riscontrato dalla versione a fumetti della serie
televisiva di Urutoraman (Ultraman, 1966-67), gli editor di «Bokura» avevano
puntato il tutto per tutto su questa nuova rivista dal titolo «Terebi Komikkusu».
L’obiettivo principale era risollevare le vendite attraverso le avventure di
popolari manga (su tutti, Ge ge ge no Kitarō di Mizuki Shigeru) o le riduzioni a
fumetti di nuove serie televisive (è il caso di Yōkai Ningen Bemu). In pratica, un processo oggi fin
troppo comune (chiamato in gergo media-mix) e che
prevede - pur di amplificare le vendite di un prodotto - la trasposizione
di una serie su canali diversi e alternativi rispetto a quello originario.
L’esperimento di Yōkai Ningen Bemu,
però, non si può dire perfettamente riuscito e il paragone con l’originale
versione televisiva ne mette in luce i difetti. La storia del manga, a grandi
linee, non si allontana troppo
dal progetto originale, salvo poi aggiungere significativi dettagli sulla
nascita dei tre protagonisti, Bero, Bem e Bera. Creati da uno scienziato, i tre
“mostri” hanno il compito di sconfiggere il male e indirizzare l’uomo sulla
retta via, convinti che, prima o poi, anche loro riusciranno ad abbandonare le
loro spoglie di yōkai per diventare esseri umani. Il manga è
articolato in nove capitoli, tutti pressappoco identici nella struttura e nello
svolgimento. Il più delle volte, infatti, il plot sembra ricalcare a grandi
linee quello di un episodio qualsiasi della serie: un essere umano (spesso un
bambino/a) si trova in difficoltà→il piccolo Bero accorre in suo
aiuto e affronta con difficoltà l'avversario→compaiono sulla scena
Bem e Bera che, dando prova dei loro poteri, sconfiggono il nemico (Capitoli
1-4). I capitoli successivi (5-6) sono incentrati sul personaggio del dottor
Male (Warumono Hakushi) che vuole impossessarsi dei poteri dei tre yōkai, mentre
negli ultimi capitoli (7-9) si ritorna al classico canovaccio della difesa
degli esseri umani.
Nonostante il target di entrambe le serie sia lo stesso, nella versione a fumetti si perdono le atmosfere cupe, angoscianti e a tratti grottesche che hanno reso unico il cartone animato. Si indugia in una narrazione più scanzonata e disimpegnata in cui poco spazio è riservato alla solitudine dei tre mostri e al loro desiderio di diventare umani. Il tutto resta sullo sfondo, appena abbozzato. Quello che invece sembra emergere è il tentativo di avvicinare il fumetto ai trend di una rivista specializzata in SF e hīrō manga (hero manga): come per i vari Ultraman e Sūpā Jaiantsu (Super Giants, 1959) anche i tre “mostri” sembrano orientati verso un ruolo di difensori del genere umano contro le forze del male (demoni, mostri, scienziati pazzi, robot) piuttosto che di anime alla ricerca di una propria umanità. Una lettura senza dubbio piacevole, ma alla fine, però, a prevalere è soltanto l’effetto nostalgia.
Nonostante il target di entrambe le serie sia lo stesso, nella versione a fumetti si perdono le atmosfere cupe, angoscianti e a tratti grottesche che hanno reso unico il cartone animato. Si indugia in una narrazione più scanzonata e disimpegnata in cui poco spazio è riservato alla solitudine dei tre mostri e al loro desiderio di diventare umani. Il tutto resta sullo sfondo, appena abbozzato. Quello che invece sembra emergere è il tentativo di avvicinare il fumetto ai trend di una rivista specializzata in SF e hīrō manga (hero manga): come per i vari Ultraman e Sūpā Jaiantsu (Super Giants, 1959) anche i tre “mostri” sembrano orientati verso un ruolo di difensori del genere umano contro le forze del male (demoni, mostri, scienziati pazzi, robot) piuttosto che di anime alla ricerca di una propria umanità. Una lettura senza dubbio piacevole, ma alla fine, però, a prevalere è soltanto l’effetto nostalgia.
→ L’indimenticabile opening della serie televisiva giapponese:
http://www.youtube.com/watch?v=CJ7z8kZ48jQ&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=CJ7z8kZ48jQ&feature=related
[1]
Nel Novembre del 1969, la rivista rinasce sotto forma di settimanale con il
titolo di «Shūkan Bokura Magazine».

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Ciao, sapete se qualche sito vende il fumetto originale di Bem?
RispondiEliminaCiao. Se ti riferisce al titolo recensito (e non ai vari sequel), credo che non avrai problemi a trovarlo su siti come amazon.co.jp e yesasia.com. Ti scrivo i link dove puoi acquistarlo:
RispondiElimina1) http://www.amazon.co.jp/%E5%A6%96%E6%80%AA%E4%BA%BA%E9%96%93%E3%83%99%E3%83%A0-%E8%AC%9B%E8%AB%87%E7%A4%BE%E6%BC%AB%E7%94%BB%E6%96%87%E5%BA%AB-%E3%81%9F-16-1-%E7%94%B0%E4%B8%AD/dp/4063707083/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1338895215&sr=1-1
2)http://www.yesasia.com/global/youkai-ningen-bemu-bokura-rensai-mangaban-koudanshiya-manga-bunko/1022117566-0-0-0-en/info.html
Grazie mille!Ordinato proprio ora! Sai per caso quante pagine ha questo libro?
RispondiEliminaSi tratta di un bunko (versione tascabile) da 296 pagine.
RispondiEliminaBuona lettura!
Ce ne sono stati tanti di sequel?
RispondiEliminaCiao Luca!
EliminaIn ordine di pubblicazione ricordo questi due titoli:
1) Yōkai Ningen Bemu - Returs: serie in 5 volumi editi dalla Square Enix tra il 1994 e il 1995. Il fumetto è stato originariamente pubblicato dal dicembre del 1993 sulle pagine di "Gekkan Shōnen GanGan". Gli autori sono Tsushima Naoto (n.1973) e Tsurugina Mai.
2)Yōkai Ningen Bemu: serie con all'attivo un volume, pubblicato dalla Shueisha nella collana "Young Jump Comics" nel 2007. Il manga è disegnato e sceneggiato da Takahashi Hidebu (n.1970).