Autore: Tsuruoka Nobuhisa
Anno di pubblicazione: 2007
Numero di volumi: 1
Edizione consultata: Hōbunsha Comics
Editore: Hōbunsha
In Giappone esiste un fiore chiamato “asagao” – letteralmente “il volto del mattino” – , appartenente alla famiglia delle «Convolvulaceae» e conosciuto con diversi nomi come “convolvolo”, “vilucchio” o “morning glory”. Nel linguaggio dei fiori è spesso associato a un amore effimero, intenso ma di breve durata. Si apre in una grande campanula colorata al mattino (da qui il nome), per poi chiudersi di notte, avvolgendosi su se stesso. Esiste poi un’altra specie della stessa famiglia chiamata «Ipomoea alba», conosciuta più comunemente col nome di “fiore di luna” (in giapponese “yorugao”) perché sboccia di notte e ha una forma che ricorda la luna piena.
Questa breve parentesi serve a spiegare il titolo del manga Yorugao (lett. “Il volto della notte”), una serie pubblicata a puntate nel 2006 sulle pagine della rivista seinen «Shūkan Manga Times». La storia racconta le avventure di un host trentatreenne e yorugao, semplicemente, è il nome dell’agenzia per cui lavora. Volendo, però, esiste un’altra possibile interpretazione del titolo. Nel linguaggio dei fiori, infatti, “yorugao” simboleggia la “notte” che, a conti fatti, è il leitmotiv del volume: come il fiore, anche il ragazzo “sboccia” e fa sfoggio del proprio fascino sotto il sole di mezzanotte.
A disegnare questo manga troviamo Tsuruoka Nobuhisa (n.1968), un tempo assistente del mangaka Morita Masanori (n.1966) e poi autore non troppo popolare per riviste come «Shūkan Shōnen Jump» e «Shūkan Manga Times». Affidandosi al libro/confessione di Ichijō Kazuki (n.1968), Tsuruoka pone l’accento sull’host, una figura che negli ultimi anni sembra aver catalizzato le attenzioni del pubblico giapponese attraverso film, terebi dorama, romanzi e manga. Sarà forse l’idea della donna che compra l’uomo a stuzzicare la fantasia dei lettori e a compiacere il gentil sesso (quasi a rivendicare un’indipendenza economica e una rivalsa sul passato), ma spesso queste storie cercano di sondare nel torbido, di indagare i legami tra host club e yakuza o di sbirciare nelle stanze degli hotel per puro spirito voyeuristico. Questo titolo non fa eccezione, anche se non pone affatto l’accento sul fattore malavita: il protagonista non ha alcun tipo di legame o debito con la yakuza e si muove grazie alle segnalazione di un’agenzia privata. Le motivazioni che lo hanno spinto a fare una simile scelta sono, ovviamente, di tipo economico. Per saldare un grosso debito contratto con lo scoppio della bolla speculativa, Kazuki si trova costretto ad affiancare a un non troppo redditizio lavoro da salary man di giorno, una carriera da gigolò a domicilio di notte. È giovane e attraente e per questo motivo, le sue clienti sono disposte a pagare 45mila yen per due ore in sua compagnia.
Yorugao è un titolo di per sé né originale né memorabile, un manga che si perde in un mare sterminato di mediocri pubblicazioni. Certo, sono necessarie alcuni parametri per valutare un titolo del genere. Primo fra tutti, il tipo di rivista che lo ha ospitato. Come si è già detto, si tratta di «Shūkan Manga Times», una rivista pubblicata dal 1956 e rivolta principalmente a un pubblico adulto. Come alcune delle serie che si sono alternate nel corso dei decenni sulle sue pagine, anche Yorugao ha una struttura non particolarmente originale – fin troppo ripetitiva e dilettantesca, a tratti scolastica – e che, bene o male, ruota puntualmente attorno alle avventure notturne del giovane protagonista. Il manga, infatti, si articola in sette capitoli, ciascuno dei quali è dedicato al ritratto di alcune clienti (Ami, Hitomi, Koyuki, Makoto, Nao+Sayaka, Jun e Maki) e alle loro richieste. Nessuna indagine sociale, nessun approfondimento psicologico, nessuna evoluzione nel personaggio principale, nessuna cura particolare nella struttura delle tavole. Certo, il tratto di Tsuruoka non è sgradevole, ma non ha sufficiente originalità da compensare le mancanze a livello narrativo. Dopotutto, i lettori di «Shūkan Manga Times» non sono alla ricerca di manga con pretese intellettualistiche, ma di piacevoli letture poco impegnative con cui trascorrere il tempo sul treno o al convenience store: insomma, una lettura mordi e fuggi, uno svago da tachiyomi (da lettura in piedi) che si dimentica presto. La stessa cosa vale anche per Yorugao: ci si dimentica perfino di averlo letto.

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