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venerdì 6 dicembre 2013

"Bodaiju" di Yamato Waki


Autore: Yamato Waki
Anno di prima pubblicazione: 1984
Numero di volumi: 3
Edizione consultata: Kōdansha Comics Friend
Editore: Kōdansha

“Non c’è amore dove non c’è conoscenza”
(da: Bodaiju, 1984)

Dal 1979 al 1993, Yamato Waki (n. 1948) è alle prese con un manga dal titolo Asaki yumemishi (Non farò sogni effimeri), senza dubbio il progetto più ambizioso e complesso della sua intera carriera. Pubblicato in maniera aperiodica sulle pagine di «Gekkan mimi» prima e «mimi Excellent» poi, Asaki yumemishi è una raffinata trasposizione a fumetti di un classico della letteratura giapponese, il Genji monogatari di Murasaki Shikibu. Parallelamente a questa lunga e travagliata serializzazione, la Yamato riesce comunque a collaborare con altre riviste - tutte di pregio e di grande popolarità - come il settimanale «Shūkan Shōjo Friend» e il suo supplemento «Bessatsu Shōjo Friend».
Di seguito, ho provato a elencare le opere apparse su queste due riviste durante i quattordici anni di pubblicazione di Asaki yumemishi:

1979-1993
«Gekkan mimi»
«mimi Excellent»
«Shūkan Shōjo Friend» - «Bessatsu Shōjo Friend»




Asaki yumemishi
Kigen 2600nen no purei bōru (1979, «Shūkan Shōjo Friend»)
Tsubasa aru mono (1980, «Shūkan Shōjo Friend»)
Gekkōki (1980, «Bessatsu Shōjo Friend»)
Ai iro shinwa (1980, «Shūkan Shōjo Friend»)
Yokohama monogatari (1981-83, «Shūkan Shōjo Friend»)
Fusuma land 4.5 (1984, «Shūkan Shōjo Friend»)
Bodaiju (1984-85, «Shūkan Shōjo Friend»)
N.Y. Komachi (1985-88, «Shūkan Shōjo Friend»)
Nemuranai machi kara (1989, «Shōjo Friend»)
A resha de ikō (1989-90, «Shōjo Friend»)

Se da questa lista escludiamo Yokohama monogatari (Storie di Yokohama), noteremo che tutti gli altri titoli appartengono allo stesso filone di Haikarasan ga tooru (Una ragazza alla moda, 1975-77): in poche parole, commedie scanzonate ma con un tocco di malinconia in più. Una definizione che calza a pennello per Bodaiju (Tiglio), un manga apparso per la prima volta sulle pagine di «Shūkan Shōjo Friend» nel 1984.

Trama
Liberamente ispirato al romanzo Daddy-long-legs (Papà Gambalunga, 1912) di Jean Webster (1876-1916), Bodaiju racconta la storia di Nakahara Asami, una bambina rimasta sola dopo la morte dei genitori in un incidente automobilistico. Da quel giorno, un misterioso benefattore (il suo “Papà Gambalunga”) si è fatto carico di tutte le spese e le ha messo a fianco una donna, Katsuragi, che le ha fatto un po’ da sorella maggiore, un po’ da amica consigliera. Sebbene siano passati diversi anni, Asami non ha mai incontrato di persona il suo benefattore al quale, però, continua a scrivere delle lettere.
Con il suo ingresso nel mondo universitario, Asami inizia ad assaporare una nuova vita, si circonda di nuovi amici e scopre, giorno dopo giorno, la passione per la medicina. La curiosità di scoprire l’identità dell’uomo spinge la ragazza a fare delle ricerche sul suo conto e i dubbi ricadono prima sul dottor Kanzaki - amico di vecchia data e collega di suo padre - e poi sull’enigmatico professor Hayasaka. Quale dei due sarà il suo ashinaga ojisan (Papà Gambalunga)? A poco poco, Asami inizia a provare nei confronti di quel misterioso benefattore un sentimento che va ben oltre la semplice gratitudine. Come se non bastasse, il cuore  di Moritsugu, glaciale e scorbutico collega di corso, sembra battere proprio per lei…
Considerazioni
Bodaiju è una commedia dai toni agrodolci tra le più interessanti realizzate dalla Yamato. Lontana dalle tonalità cupe e asfissianti di opere precedenti (Killa) o da una comicità forzata ed eccessiva (N.Y.Komachi), Bodaiju è, al contrario, un manga equilibrato e sommesso, senza picchi di grande originalità ma, nonostante tutto, gradevole sul piano narrativo e grafico. Se escludiamo gli ultimi - e non troppo brillanti - capitoli, il manga si distingue per una struttura ben calibrata e piacevole. Archiviato (solo temporaneamente) il vezzo di arricchire il plot con innumerevoli sottotrame e personaggi secondari, la Yamato mantiene costante il livello della serie ed evita sbavature e incongruenze sul piano narrativo (si vedano Killa e N.Y.Komachi). Anche se il merito può essere riconducibile al valido ipotesto (il romanzo della Webster), ciò non toglie che anche questa rilettura in chiave moderna risulti efficace e convincente. Mantenendo invariato lo spirito del romanzo, Bodaiju si legge ancora oggi avidamente e con vero piacere.



2 commenti:

  1. Bellissima recensione, solo grazie a te potrò leggere di cosa parlano i manga meno conosciuti di mangaka "storiche" pubblicate anche qui, perchè ovviamente questi lavori non verranno mai pubblicati. Grazie ancora^^ Anche per la tabella sui lavori ;)

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    1. Figurati Caroline! Mi fa piacere condividere con te e gli altri lettori del blog le impressioni delle mie letture!
      Gli autori/autrici della vecchia guardia, come sai, sono sempre i benvenuti sul mio blog!

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