Autore: Yamato Waki
Anno di prima pubblicazione:
1984
Numero di volumi: 3
Edizione consultata: Kōdansha
Comics Friend
Editore: Kōdansha
“Non c’è amore dove non
c’è conoscenza”
(da: Bodaiju, 1984)
Dal 1979 al 1993, Yamato
Waki (n. 1948) è alle prese con un manga dal titolo Asaki yumemishi (Non farò sogni effimeri), senza dubbio il progetto
più ambizioso e complesso della sua intera carriera. Pubblicato in maniera
aperiodica sulle pagine di «Gekkan mimi»
prima e «mimi Excellent» poi, Asaki yumemishi è una raffinata trasposizione
a fumetti di un classico della letteratura giapponese, il Genji monogatari di Murasaki Shikibu. Parallelamente a questa lunga
e travagliata serializzazione, la Yamato riesce comunque a collaborare con
altre riviste - tutte di pregio e di grande popolarità - come il settimanale «Shūkan Shōjo Friend» e il suo
supplemento «Bessatsu Shōjo Friend».
Di seguito, ho provato a
elencare le opere apparse su queste due riviste durante i quattordici anni di
pubblicazione di Asaki yumemishi:
1979-1993
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«Gekkan
mimi»
«mimi
Excellent»
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«Shūkan Shōjo Friend» - «Bessatsu Shōjo Friend»
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Asaki yumemishi
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Kigen 2600nen no
purei bōru (1979,
«Shūkan Shōjo Friend»)
Tsubasa aru mono (1980, «Shūkan Shōjo Friend»)
Gekkōki (1980, «Bessatsu Shōjo Friend»)
Ai iro shinwa (1980, «Shūkan Shōjo Friend»)
Yokohama monogatari (1981-83, «Shūkan Shōjo Friend»)
Fusuma land 4.5 (1984, «Shūkan Shōjo Friend»)
Bodaiju (1984-85, «Shūkan Shōjo Friend»)
N.Y. Komachi (1985-88, «Shūkan Shōjo Friend»)
Nemuranai machi kara (1989, «Shōjo
Friend»)
A resha de ikō (1989-90, «Shōjo
Friend»)
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Se da questa lista
escludiamo Yokohama monogatari
(Storie di Yokohama), noteremo che tutti gli altri titoli appartengono allo stesso filone di Haikarasan
ga tooru (Una ragazza alla moda, 1975-77): in poche parole, commedie scanzonate ma con un tocco di malinconia in più. Una definizione che calza a pennello per Bodaiju (Tiglio), un manga apparso per
la prima volta sulle pagine di «Shūkan
Shōjo Friend» nel 1984.
Trama
Liberamente ispirato al
romanzo Daddy-long-legs (Papà
Gambalunga, 1912) di Jean Webster (1876-1916), Bodaiju racconta la storia di Nakahara Asami, una bambina rimasta sola
dopo la morte dei genitori in un incidente automobilistico. Da quel giorno, un
misterioso benefattore (il suo “Papà Gambalunga”) si è fatto carico di tutte le
spese e le ha messo a fianco una donna, Katsuragi, che le ha fatto un po’ da
sorella maggiore, un po’ da amica consigliera. Sebbene siano passati diversi
anni, Asami non ha mai incontrato di persona il suo benefattore al quale, però,
continua a scrivere delle lettere.
Con il suo ingresso nel
mondo universitario, Asami inizia ad assaporare una nuova vita, si circonda di
nuovi amici e scopre, giorno dopo giorno, la passione per la medicina. La curiosità
di scoprire l’identità dell’uomo spinge la ragazza a fare delle ricerche sul suo conto e i dubbi ricadono prima sul dottor Kanzaki - amico di vecchia data e collega di suo
padre - e poi sull’enigmatico professor Hayasaka. Quale dei due sarà il suo ashinaga ojisan (Papà Gambalunga)? A
poco poco, Asami inizia a provare nei confronti di quel misterioso benefattore
un sentimento che va ben oltre la semplice gratitudine. Come se non bastasse,
il cuore di Moritsugu, glaciale e
scorbutico collega di corso, sembra battere proprio per lei…
Considerazioni
Bodaiju è una commedia dai toni agrodolci tra le più interessanti
realizzate dalla Yamato. Lontana dalle tonalità cupe e asfissianti di opere
precedenti (Killa) o da una comicità
forzata ed eccessiva (N.Y.Komachi), Bodaiju è, al contrario, un manga
equilibrato e sommesso, senza picchi di grande originalità ma, nonostante
tutto, gradevole sul piano narrativo e grafico. Se escludiamo gli ultimi - e non
troppo brillanti - capitoli, il manga si distingue per una struttura ben
calibrata e piacevole. Archiviato (solo temporaneamente) il vezzo di arricchire il
plot con innumerevoli sottotrame e personaggi secondari, la Yamato mantiene costante
il livello della serie ed evita sbavature e incongruenze sul piano narrativo (si
vedano Killa e N.Y.Komachi). Anche se il merito può essere riconducibile al valido
ipotesto (il romanzo della Webster), ciò non toglie che anche questa rilettura
in chiave moderna risulti efficace e convincente. Mantenendo invariato lo spirito del romanzo, Bodaiju si legge ancora oggi avidamente e con vero piacere.



Bellissima recensione, solo grazie a te potrò leggere di cosa parlano i manga meno conosciuti di mangaka "storiche" pubblicate anche qui, perchè ovviamente questi lavori non verranno mai pubblicati. Grazie ancora^^ Anche per la tabella sui lavori ;)
RispondiEliminaFigurati Caroline! Mi fa piacere condividere con te e gli altri lettori del blog le impressioni delle mie letture!
EliminaGli autori/autrici della vecchia guardia, come sai, sono sempre i benvenuti sul mio blog!