Conferenza: L’educazione sentimentale – Divagazioni sullo shōjo manga e dintorni.
Data: 30 Ottobre 2012
Orario: 17.30 - 20.00
Luogo: Sala della Protomoteca in Campidoglio, Roma
Con
il patrocinio di: Roma Capitale, Aistugia e Sapienza (Istituto
Italiano di Studi Orientali)
Biglietto: Ingresso libero fino ad esaurimento posti
L'associazione culturale Tokyoèvicina presenta:
«L’educazione sentimentale:
divagazioni sullo shōjo manga e
dintorni»
Lo shōjo manga
(manga per ragazze, per adolescenti) rappresenta uno dei fenomeni letterari di
maggior rilievo nel Giappone d’oggi, non soltanto per il ruolo di primo piano
che occupa nel mondo del fumetto (manga)
in generale, ma perché impone nuove mode, creando fenomeni letterari che subito
si riverberano sui costumi, coinvolgendo ad un tempo il mondo della letteratura
e della cultura di massa.
Lo shōjo manga, nella sua
accezione più restrittiva, indica un tipo di fumetto che, a partire dal 1946, è
apparso all’interno di riviste rivolte a un pubblico femminile a cavallo fra
infanzia e adolescenza, e caratterizzato, quanto meno agli inizi, da storie sentimentali,
interessate più alle effusioni del cuore che all’azione, e a romance d’amore
dalle tinte spesso ambigue, accompagnati da un disegno dalle linee delicate,
piacevoli e floreali. Tuttavia, assai presto lo shōjo manga si è affrancato
da queste limitazioni, modificando a volte drasticamente disegno e contenuti,
accentuando realismo e caratterizzazione dei personaggi e diversificando la
scelta dei soggetti che, pur seguitando nella maggioranza dei casi a proporre
sempreverdi storie d’amore, in una vasta gamma di situazioni e rapporti, dai
più convenzionali ai più eterodossi, spaziano dalla fantascienza, all’horror,
al fantastico, al mystery, alla commedia.
La conferenza/incontro «L’educazione sentimentale» si propone di analizzare attraverso l’intervento di tre diversi relatori, alcuni aspetti dell’evoluzione di questo genere, soffermandosi soprattutto sugli anni Settanta/Ottanta, periodo in cui oltre a raggiungere il momento di maggiore originalità di contenuti, lo shōjo manga ha iniziato a modificare la propria fisionomia dirigendosi verso un pubblico decisamente adulto e aperto a tematiche più complesse, spregiudicate e disinibite.
La conferenza/incontro «L’educazione sentimentale» si propone di analizzare attraverso l’intervento di tre diversi relatori, alcuni aspetti dell’evoluzione di questo genere, soffermandosi soprattutto sugli anni Settanta/Ottanta, periodo in cui oltre a raggiungere il momento di maggiore originalità di contenuti, lo shōjo manga ha iniziato a modificare la propria fisionomia dirigendosi verso un pubblico decisamente adulto e aperto a tematiche più complesse, spregiudicate e disinibite.
- Nascita ed
evoluzione dell'immaginario shōjo.
(Paolo La Marca, Dottore di
ricerca presso “Sapienza”, Università di Roma)
Si inizia con una breve
presentazione dell’immaginario estetico e comportamentale connesso al termine shōjo
(«adolescente, ragazzina»), con la
nascita dei primi romanzi legati a tale immaginario e il contributo a
livello grafico offerto da artisti come Takehisa Yumeji e Nakahara Jun'ichi. Si
passerà poi alla prima fase degli shōjo manga
veri e propri (un periodo compreso all'incirca tra il 1953 e il 1967), ancora
affidati ad autori come Tezuka Osamu, Ishinomori Shōtarō, Chiba Tetsuya e
Akatsuka Fujio, fino al decisivo intervento di mangaka donne che, sostituendosi alla controparte maschile, hanno
iniziato a trasformare fisionomia e contenuti dello shōjo manga: si parlerà in particolare di Nishitani Yoshiko e
Satonaka Machiko, attraverso le cui opere "l'educazione sentimentale"
passa da una visione completamente platonica (ma essenziale per una shōjo,
simbolo di purezza e candore), a una visione più terrena e carnale, molto più
vicina al quotidiano delle lettrici, aprendo così la strada a un genere del
tutto nuovo.
- La svolta degli anni
Settanta/Ottanta
(Maria Teresa Orsi, già Ordinario di Lingua e Letteratura giapponese presso
“Sapienza”, Università di Roma)
All’inizio
degli anni Settanta il ben noto nijūyonnengumi,
il «gruppo 24», composto da cinque scrittrici che sono tuttora famose (fra le
quali Hagio Moto, Ikeda Riyoko e Yamagishi Ryōko), ha contribuito a sua volta
in modo decisivo all’evoluzione del manga
per ragazze, mutandone canoni e strutture, icone, trame e personaggi; a partire
dagli anni Ottanta autrici come Uchida Shungiku e Okazaki Kyōko, hanno
stravolto il genere, orientandosi verso scelte anticonvenzionali e
provocatorie, al punto che accanto alla ormai classica definizione di shōjo manga, i cui confini apparivano ormai troppo stretti per le nuove
voci, è stato introdotto il termine redīsu komikku (ladies comic), che si
distingue non solo per fascia di età decisamente adulta alla quale
il nuovo tipo di manga si rivolge, ma anche per la maggiore libertà nella
scelta degli argomenti proposti.
- Il Secondo Millennio:
Nuovi generi e nuovi orientamenti
(Luca
Milasi, Ricercatore di Lingua e
letteratura giapponese presso “Sapienza”, Università di Roma)
Nelle
sue evoluzioni più recenti, lo shōjo
manga si è rivelato un genere contenitore, aperto e versatile, assumendo una
pluralità di connotazioni e contaminazioni con altri generi sino a divenire
quasi irriconoscibile rispetto alle origini; si può pertanto ancora parlare di shōjo manga oggi come oggi? Partendo da
questo interrogativo, si analizzeranno alcuni esempi di contaminazioni tra lo shōjo e le letterature straniere, il
teatro contemporaneo, le tematiche ispirate direttamente o indirettamente
ispirate dalla letteratura e cultura del Giappone antico. In particolare ci si
soffermerà su esempi quali la riedizione del romanzo cinese Jinpingmei ad opera di Watanabe Masako,
fenomeni come il BL in relazione al pubblico delle fruitrici, e l’influsso
esercitato dal manga per ragazze, e dal manga più in generale, sul teatro
Takarazuka e sul Noh contemporaneo.
Associazione culturale: Tokyoèvicina

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sarà davvero bellissima e interessante, è un peccato non poterci essere... spero di trovare qualche resoconto di chi parteciperà!
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