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venerdì 9 settembre 2011

"Mēteru no kimochi" di Oku Hiroya


Autore: Oku Hiroya
Anno di pubblicazione: 2006
Numero di volumi: 3
Edizione consultata: Young Jump Comics
Editore: Shūeisha

Shintarō è un trentenne che da quindici anni non mette piede fuori dalla sua stanza. Legge manga, gioca on-line, si appassiona alle chat. In pratica, un hikikomori. Dopo la morte della madre, è il padre che se ne prende cura: gli lascia fuori dalla porta i tre pasti quotidiani e le sue amate riviste di fumetti. Non esiste dialogo tra i due anche se il padre le prova tutte pur di entrare in sintonia col figlio. Fino al giorno in cui i due fanno una scommessa: se il padre riuscirà a fidanzarsi, Shintarō uscirà dalla stanza. Detto fatto, il padre ne parla con Haruka, una collega più giovane pronta a fingersi la sua nuova fidanzata. Shintarō non casca nel tranello, ma a dispetto degli eventi, la ragazza si confessa realmente innamorata dell’uomo che tanto gli ricorda il padre ormai defunto. In tutta fretta i due si sposano e partono per il viaggio di nozze. Ma l’improvvisa morte dell’uomo, rovescia la situazione a casa. In quanto matrigna di Shintarō, Haruka si sente in dovere di aiutarlo, di farlo uscire dall’isolamento della sua stanza. A poco a poco, il loro rapporto si fa sempre più stretto e confidenziale, e quando per la prima volta Shintarō apre la porta, si trova faccia a faccia con la ragazza. Sarà amore a prima vista. Lei sembra essere uscita da un qualche fumetto erotico per adolescenti, bella, prosperosa e servizievole. La convivenza tra i due assume toni tragi-comici e porterà finalmente Shintarō a varcare non solo la soglia della sua stanza, ma anche della sua casa. Il tutto inframmezzato da incomprensioni, rossori, dialoghi scambiati su pezzi di carta e ovviamente – conoscendo l’autore -  da una scena finale ad alto tasso erotico.
Oku Hiroya (n.1967) è un mangaka che non ha bisogno di presentazioni. La sua fama ha ormai abbondantemente oltrepassato i confini dell’arcipelago grazie soprattutto a Gantz, una serie ancora in corso di pubblicazione dal lontano 2000: un fenomeno di costume su scala globale che l’industria dell’intrattenimento ha già provveduto a scorporare e diffondere su canali alternativi e paralleli a quello cartaceo (serie animata, lungometraggi con attori in carne e ossa, etc..). Durante la serializzazione di questo long-seller, Oku si è cimentato in questa breve commedia dal titolo Mēteru no kimochi (I sentimenti di Maetel), pubblicata a partire dal 2006 sulle pagine della rivista Young Jump. Nonostante si parli di un argomento di scottante attualità, Oku non si interessa minimamente né al risvolto sociale della questione né all’analisi della psicologia del giovane. La figura di Shintarō viene usata soltanto come un pretesto per far divertire i lettori, per deliziarli con una commedia la cui lettura scivola via come un bicchiere d’acqua. Certo, la sceneggiatura è scarna e superficiale, ma la piacevolezza della lettura è garantita proprio dalla levità con cui viene raccontata la storia e dalla morbidezza del tratto. Ecco perché I sentimenti di Maetel andrebbe valutato per quello che è: una frizzante e mai tediosa commedia erotica/degli equivoci con alcuni pregi e altrettanti difetti/esagerazioni del caso. L'autore si diverte a disegnare con gusto un personaggio femminile che sembra uscito da un film di Russ Meyer e che, come nella migliore tradizione del fumetto, farà perdere la testa al protagonista (e compiacere il lettore). E Oku, come al solito, non delude nessuno.  

1 commento:

  1. ora che la planet l'ha annunciato mi sa che gli do una possibilità, la tua recensione mi ha convinta! grazie come sempre! ^^

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